Il Gatto con gli stivali

Un vecchio mugnaio lascia mulino e asino ai due figli maggiori, e al figlio più piccolo un gatto che si rivelerà molto speciale poiché parla e ragiona.
Gag comiche e momenti di stupore si alternano sulla scena. Il gatto, la colomba bianca, la carpa e il fenicottero rosa sembrano vivere di vita propria. Piccole e grandi magie si rivelano agli spettatori: delicate piogge di petali di fiori, botole che si aprono a svelare paesaggi inattesi e il terribile orco signore del castello che appare in modo sorprendente.
La scena si trasforma continuamente: all' inizio è un mulino con pale a vento ma anche castello, campi coltivati, giardini fioriti, specchi d’acqua, tane di succulenta cacciagione che sarà dono per il Re, stagno del giardino delle principessa dove si incontreranno gli sguardi dei due innamorati.
Un racconto picaresco in cui un giovane sfortunato la spunta su ricchi e potenti, ma anche una vicenda che suggerisce come la parte animale e istintiva in ognuno di noi abbia il potere di emergere nei momenti di difficoltà per cambiare il corso delle cose.
Un lavoro in cui si rincorrono poesia e stupore.

Produzione
Accademia Perduta/Romagna Teatri
Regia Claudio Casadio

di Marcello Chiarenza

con Maurizio Casali, Mariolina Coppola

scene Maurizio Casali, Mariolina Coppola

musiche originali Carlo Cialdo Capelli