L'albero di Pepe

"Una fine non c’è! Alla fine, una fine, non c’è!
Storia circolare di ribellione, natura e convivenza.
Pepe è la protagonista di questa storia, una storia che ogni volta che finisce ricomincia con qualcosa di nuovo.
A raccontarla sono lei e Francone, suo fratello, in un flashback appassionante che racconterà le vicende incredibili di una bambina molto intraprendente! Una narrazione che si dipana tra palco e pubblico, tra cambi di scena e gioco di personaggi.
"In questa storia ci sono 3 cose: una famiglia strampalata, un albero meraviglioso e una guerra orrenda” Pepe è una bambina cui sembra essere caduto il pepe sui piedi: non riesce a stare ferma un attimo! Nella sua famiglia non ha più voglia di stare: troppo caos e nessuno che la consideri! Così, un giorno, a pranzo, davanti a un piatto di lumache da finire a forza, decide di scappare di casa. Dopo una difficile fuga, si ritrova davanti ad un grande albero; si arrampica sulle sue fronde e... decide di non scendere più! Sull'albero Pepe sperimenta per la prima volta la libertà. Istintivamente caccia via tutti gli animali che vi abitano, per stare finalmente in solitudine. Presto, però, arriva l'inverno e Pepe sa che, da sola, non potrà farcela! Saranno proprio i simpatici abitanti dell'albero, da lei precedentemente cacciati, ad aiutarla a superare il freddo, la fame e le difficoltà, insegnandole l’abilità di dare e ricevere. Con questa nuova consapevolezza Pepe sceglie di tornare a casa, ma la vita non sempre va come vogliamo noi, assurde ingiustizie possono attenderci dietro l’angolo e nel tempo che Pepe era su l'albero, era improvvisamente scoppiata una guerra con cui lei dovrà fare i conti, conquistando nuove e inimmaginabili tappe per la sua crescita! Una favola contemporanea e senza tempo che parla della convivenza dell’uomo con la natura, della difficile integrazione del mondo adulto con quello dell'infanzia, dell'anarchica saggezza dei bambini e delle prove da affrontare per diventare grandi. Spettacolo delicato e divertente, di teatro d'attore e di figura, con la solita semplice e stupefacente scenografia narrativa di Frediano Brandetti, con musiche originali e canzoni cantate dal vivo.

Produzione
Atgtp
Regia Simone Guerro

con il patrocinio di Federparchi Marche, Legambiente Marche Onlus, WWF
ideazione e regia Simone Guerro
con Lucia Palozzi e Agostino Gamba
scenografia Frediano Brandetti
aiuto regia Arianna Baldini
supervisione artistica Gianfrancesco Mattioni
musiche originali Simone Guerro